"Ogni bambino impegnato nel giuoco si comporta come un poeta: in quanto si costruisce un suo proprio mondo o, meglio, dà a suo piacere un nuovo assetto alle cose del suo mondo. (S. Freud, 1907).
La Pratica Psicomotoria Aucouturier
" La pratica psicomotoria educativa si fonda sul gioco spontaneo del bambino, su questo 'linguaggio specifico' per parlare di sé."
La pratica Psicomotoria secondo il modello di Bernard Aucouturier è nata in Francia circa trent'anni fa, si è sviluppata in Italia a partire dalla metà degli anni '70 e viene attualmente praticata da specialisti formati attraverso iter formativi triennali presso le scuole italiane di Pratica Psicomotoria con la supervisione scientifica del prof. B. Aucouturier.
La Pratica Psicomotoria si basa su alcune concezioni fondamentali riguardanti la persona e il suo modo di essere. Essa considera la persona in modo "globale", ovvero come una stretta unione tra struttura somatica, affettiva e cognitiva, rispetta l'originalità del suo essere/agire, riconosce l'espressività psicomotoria come uno specifico modo di essere, che risente di tutta la storia affettiva, anche la più profonda, e investe tutti i parametri dell'ambiente (spazio, tempo, oggetti, persone). Non predilige quindi alcun settore di competenza, di sviluppo, di esperienza e di espressione della persona, bambini o adulto, considerandoli tutti di pare valore. Si occupa della relazione con l'altro, coetaneo e adulto, fornendo gli strumenti necessari per affrontarla positivamente, diversificandoli in rapporto all'età.
La Pratica Psicomotoria si rivolge per l'aspetto educativo-preventivo, ai bambini fino agli 8 anni circa. Per il bambino costituisce un'esperienza di tipo corporeo, ma non solo, uno spazio d'espressione delle sue potenzialità e capacità (creative, comunicative, motorie, simboliche) e di ricerca di nuove tappe da conquistare (sperimentazione, ideazione, realizzazione, trasformazione).
Poiché la ricerca è già parte integrante del percorso di crescita dei bambini (esplorazione, sperimentazione) non è necessario normalmente stimolare tale processo, ma è necessario permetterlo e sostenerlo, curando le condizioni materiali (spazio-temporali e strutturali) e affettivo-relazionali in cui esso avviene, facendo attenzione alla loro adeguatezza al livello di sviluppo del bambino. Laddove si manifestano difficoltà, si tratta di intervenire perché sia superato l'ostacolo e sia permesso il refluire del normale processo. Dal punto di vista tecnico è specifico dell'intervento psicomotorio avvalersi di spazi, di tempi, di materiali, delle competenze dello psicomotricista, e di una "situazione relazionale" volta all'accoglienza a e all'ascolto dell'altro.
Le tre finalità che si intendono raggiungere attraverso la pratica educativa e preventiva sono:

Attraverso l'accoglimento dell'espressività psicomotoria del bambino lo psicomotricista può modificare spazi, mettere a disposizioni materiali, per facilitare l'integrazione tra esperienze motorie, affettive e cognitive, in un processo dinamico che comprende e valorizza la potenzialità produttiva e creativa dell'interscambio nel gruppo. Proprio in virtù dell'unicità e originalità dell'espressività psicomotoria di ogni bambino non esiste una possibilità di standardizzazione dei percorsi; i i percorsi di attività in sala di Pratica Psicomotoria sono diversificati e lo psicomotricista può seguirli grazie ad un adeguato rapporto numerico. Nel gruppo di bambini è facilitata la comunicazione, lo scambio, le forme di cooperazione e collaborazione, nel rispetto di se stessi e degli altri, attraverso una valorizzazione delle differenze individuali piuttosto che una loro inibizione in favore dell'omogeneità.
Nella stanza di Psicomotricità il bambino può ricevere ascolto ed aiuto ai propri bisogni, sia che si collochino nell'ambito del normale sviluppo, sia che siano nell'area del disturbo, della difficoltà (di relazione, comunicazione, cognitiva ecc.). Aiutando il bambino ad affrontare le difficoltà, piccole o grandi, di un percorso complesso come quello della crescita, s'intende favorire e conservare, o far ritrovare, quell'equilibrio armonico sul piano psico-fisico e nel rapporto con gli altri e il mondo che soggettivamente si identifica con lo stato di benessere e determina la qualità della vita. In questo senso la Pratica Psicomotoria si intende un'attività propria dell'ambito della salute, finalizzata al mantenimento della stessa attraverso l'individuazione precoce del rischio e l'intervento preventivo sugli stati di "crisi". Individuare precocemente le difficoltà può permettere di cercare e fornire in tempo adeguato l'aiuto necessario; ciò può evitare il successivo disturbo.
L'attività è svolta in gruppo di circa 5-6 bambini di età omogenea. Per ciascun gruppo, sono previsti 10 incontri settimanali di 50 minuti. Sono previsti 2 incontri con i genitori ( prima dell'inizio, e al termine dell'attività ). L'incontro iniziale ha lo scopo di informare sulla metodica della Pratica Psicomotoria, sul progetto proposto, sulla definizione degli aspetti organizzativi e operativi, su una prima conoscenza dei bambini. L'incontro conclusivo è riservato ad una sintesi sul percorso dei bambini e ad una verifica dell'attività svolta.
"La psicomotricità è un concetto di sviluppo psicologico che si riferisce alla struttura somatopsichica dell'essere umano in relazione col mondo esterno". Considerata attività motoria basata sul gioco spontaneo e sulle capacità espressive del bambino avente l'obiettivo di facilitare lo sviluppo della personalità del bambino a livello affettivo, relazionale, motorio e cognitivo. Essa si realizza in un ambiente dove il bambino trova spazi e materiali non strutturati a sua disposizione come materassi per poter rotolare, saltare, dondolare ed uno specchio per poter ritrovare l'immagine di sé.
- a) Favorire la funzione simbolica;
- b) Favorire lo sviluppo dei processi di rassicurazione;
- c) Favorire lo sviluppo dei processi di decentramento
Lo specialista in Pratica Psicomotoria è preparato, nel suo percorso di formazione, ad osservare, accogliere e dare senso all'espressività motoria del bambino al fine di offrire risposte adeguate ai suoi bisogni profondi.